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Rinnovo CCNL Metalmeccanica Industria – cosa cambia

 
L o scorso 5 febbraio 2021 è stato siglato l’accordo di rinnovo del CCNL Metalmeccanica Industria. A firmare l’accordo, da un lato, Federmeccanica e Associazione nazionale installatori di impianti (ASSISTAL), mentre dal lato sindacale, FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL, le principali. Una volta conclusa la consultazione certificata dei lavoratori, con le modalità previste dalle associazioni sindacali, si procederà alla sottoscrizione del testo formale. Salve le decorrenze espressamente elencate per particolari istituti, l’accordo sarà valido dal 05/02/21 al 30/06/2024.
Le principali novità del rinnovo riguardano:
- aumenti dei minimi contrattuali;
- potenziamento dei sistemi di partecipazione dei dipendenti;
- maggior rilievo dato alla formazione professionale;
- istituzione di commissioni aziendali per le pari opportunità;
- regolamentazione del lavoro agile
- nuovo inquadramento professionale
Aumento dei minimi tabellari È sottinteso, al momento di un rinnovo, l’aumento delle retribuzioni minime previste dal CCNL. Nell’accordo di rinnovo, si stabilisce che, nel mese di Giugno di ogni anno, fino al 2024, saranno corrisposti gli incrementi retributivi dei minimi tabellari secondo le previsioni ivi contenute. All’inizio del mese di Giugno, con cadenza annuale, le parti si incontreranno per definire la quota di Trattamento Economico Minimo in relazione all’andamento dell’Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i paesi comunitari (IPCA); questo con l’intento di evitare che l’inflazione superi l’aumento tabellare. Ovviamente, a partire dal 01 gennaio 2017, gli aumenti dei minimi assorbono eventuali aumenti riconosciuti dopo questa data (salvo diversi accordi), così come gli aumenti collettivi concordati in sede aziendale successivamente a tale data. Tra Giugno 2021 e Giugno 2024, il totale degli incrementi economici sarà pari a quanto segue:
- per il livello D1 totale € 90,40
- per il livello D2 totale € 100,26
- per il livello C1 totale € 102,42
- per il livello C2 totale € 104,57
- per il livello C3 totale € 112,00
- per il livello B1 totale € 120,06
- per il livello B2 totale € 128,80
- per il livello B3 totale € 143,79
- per il livello A1 totale € 147,22
Partecipazione dei dipendenti all’organizzazione lavorativa e formazione Viene disciplinata in maniera precisa la necessità di un maggior coinvolgimento dei dipendenti nell’organizzazione della vita aziendale. Si riporta, infatti, che nelle aziende che occupano più di 1000 dipendenti e con almeno una unità produttiva con almeno 500 dipendenti, sarà costituito, su richiesta di una delle parti, il Comitato consultivo di partecipazione. Esso sarà composto da 3 a 6 rappresentanti dell’azienda e dallo stesso numero di rappresentanti sindacali. Si riunirà almeno una volta all’anno per discutere dell’andamento dei mercati di interesse; proporre eventuali modifiche organizzative alla strategia industriale; valutare l’andamento occupazionale interno, con possibilità di definire nuove assunzioni; il Comitato sarà chiamato, inoltre, ad esprimere un parere in caso di possibili decisioni strategiche che l’azienda voglia adottare.
Sempre nelle realtà che occupano più di 1000 dipendenti, ma con almeno 300 dipendenti sulla stessa unità produttiva, sarà costituita una Commissione paritetica sulla formazione. La composizione sarà la medesima del Comitato di partecipazione. L’obiettivo è quello di insistere sul tema della formazione continua, intesa come strumento della valorizzazione dei dipendenti e dell’incremento della competitività aziendale.
Pari opportunità e smart working In questo rinnovo si presta particolare attenzione alla tutela del lavoro femminile in azienda, con alcuni paragrafi dedicati alla prevenzione delle molestie sessuali in azienda, alla tutela della madre lavoratrice ed alla necessità di sensibilizzare i lavoratori circa il tema di un equo trattamento.
In tema di lavoro agile, si ribadisce il principio della parità di trattamento dei lavoratori in smart working e la necessità di definire la normativa relativa ad alcuni aspetti connessi, quali il diritto alla disconnessione, la tutela della privacy ed il diritto alla formazione.
Nuova classificazione del personale L’aspetto più rilevante del testo è senza dubbio quello relativo alla nuova classificazione del personale, che dovrà essere adeguata a quanto definito dalle parti entro il 31 Maggio 2021. Alla base del nuovo sistema di inquadramento si trova la valorizzazione della responsabilità e dell’autonomia del lavoratore, che agiscono come valori di posizionamento entro le nuove aree professionali, individuate dal sistema alfabetico.
All’attuale sistema di inquadramento, suddiviso in 10 livelli definiti col sistema numerico, verranno sostituite 4 categorie professionali, individuate in senso di responsabilità crescente, dalle lettere D, C, B e A. Ogni categoria sarà ulteriormente suddivisa in livelli, connessi al grado di competenza professionale, autonomia e responsabilità del singolo lavoratore. Per cui avremo:
- categoria D = ruoli operativi. Livelli D1 e D2;
- categoria C = ruoli tecnico specifici. Livelli C1, C2 e C3;
- categoria B= ruoli specialistici e gestionali. Livelli B1, B2 e B3;
- categoria A= ruoli di gestione del cambiamento e innovazione. Livello A1
Viene ribadita la scelta dell’apprendistato come canale preferenziale di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro e si definisce il passaggio dal regime del sottoinquadramento dell’apprendista, fino al raggiungimento del livello di arrivo, a quello del riconoscimento dei percentili dell’85%, 90% e 95% della retribuzione del livello di inquadramento dei tre periodi di uguale durata previsti dall’apprendistato.
Al momento, l’accordo di rinnovo presenta ancora numerose lacune, soprattutto sul tema dell’inquadramento del personale e della disciplina di raccordo del vecchio apprendistato con quello nuovo. Nonostante i tempi siano stretti, si dovrà attendere la formula definitiva entro la fine di Maggio, per poter procedere con l’adeguamento.